giovedì 29 gennaio 2015

Il verde altrove...Il Bosco Verticale e la lanterna magica

800 alberi,  11.000 tra perenni e tappezzanti, 5.000 arbusti e 100 specie diverse svettano sui due nuovi grattacieli di 27 e 19 piani nel quartiere Garibaldi-Repubblica di Milano.

Due ettari, distribuiti in altezza.

Il "Bosco Verticale" si è aggiudicato lo scorso anno l’ International Highrise Award che ogni due anni premia l’edificio “alto” più bello e innovativo del mondo.

Tra i 5 finalisti, scelti in una rosa di 26 dopo aver valutato 800 grattacieli realizzati negli ultimi due anni in tutto il mondo, anche il De Rotterdam (151,3 metri, a Rotterdam, nei Paesi Bassi), One Central Park (64,5 metri e 116 metri, a Sydney, Australia), Renaissance Barcelona Fira Hotel (105 metri, a Barcellona, Spagna), Sliced Porosity Block (123 metri, a Chengdu, Cina).

La giuria del Museo di Architettura di Francoforte ha ritenuto il Bosco Verticale “espressione del bisogno umano di contatto con la natura…un’idea radicale e coraggiosa per le città di domani”.


Sembrerebbe un trend ormai inarrestabile, dalla “lanterna magica” di Renzo Piano per un Palais de Justice impreziosito da ampie terrazze alberate, ai parchi sospesi, alla scuola-giardino di Boulogne-Billancourt, ai giardini verticali di Patrick Blanc.

Molto spesso poi questi progetti nascono per la riqualificazione di periferie costipate e dispotiche, anche se c’è chi sostiene che in fondo “in Centro “pòi trovà le borgate, ma in borgata er Centro nun ce lo trovi(i).


Milano - Bosco verticale


Milano - Bosco verticale

Parigi - Palais di Justice

Parigi - Palais di Justice

Paris, Boulogne Billancourt - Scuola-Giardino


P.S. Sempre per lo stesso quartiere Garibaldi-Repubblica il parco "La Biblioteca degli alberi" ospiterà 18 gruppi di alberi (ciascuno di una sola specie) su una superficie di 10 ettari e la consulenza per la scelta delle piante è stata affidata, udite udite, al “nostro” grandissimo Piet Oudolf!J

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venerdì 23 gennaio 2015

A Kasa di… Rosario. Bilocale moderno, ispirazione green

La nostra nuova rubrica a Kasa diracconta di case (vere) che ci hanno ispirato per la loro personalità e la creatività di chi le abita.

Benvenuti a Kasa di Rosario.

Se affacciasse sui tetti di Parigi definiremmo l’appartamento romano di Rosario “grand studio”, noi possiamo tradurlo in bilocale essenziale, ma il senso è lo stesso: tutto quello che serve (un letto, un divano, una cucina attrezzata…) in un piccolo spazio ben organizzato.

Il plus? Un ampio balcone, utilizzabile per la maggior parte dell’anno, che permette allo sguardo di spingersi fino ai Castelli Romani.

La cucina (Metod di Ikea) è parte integrante del soggiorno che affaccia sul balcone di 15 mq dove il padrone di casa ama rilassarsi, accogliere gli amici, ma soprattutto coccolare le sue amate piante: un limone, aromatiche, succulente, due fioriere allestite con senecio e gaura e l’ultima arrivata, Jasmine, una piccola Dionea Muscipula.

Al delizioso tavolo toscano (dove si trovano ancora minuscole tracce lasciate dai piccoli alunni che lo usavano come scrittoio) acquistato nello storico mercatino dell’antiquariato di Ponte Milvio a Roma (ogni prima domenica del mese) Rosario ha accostato due sedie che ricordano le mitiche serie 7 di Arne Jacobsen.

L’area relax ospita invece una libreria a ponte con l’angolo TV e, di fronte, un sofà bianco minimale (Studio di Maison du Monde), un tappeto verde (Hampen di Ikea), cuscini e accessori in tinta.

Camera e bagno (separati dalla zona giorno da un piccolo disimpegno) seguono lo stesso filo conduttore, mobili moderni e dettagli vintage chic o di recupero, come la cassettina della frutta scovata nella casa siciliana del padrone di casa e usata come comodino, o il disegno a carboncino acquistato anni fa in una galleria di Londra che immancabilmente segue ogni trasloco.

Buon tour:-)
















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venerdì 16 gennaio 2015

A casa del genio: Darwin a Down House. Dove si scopre che anche una casa e un giardino possono rappresentare l’intero pianeta, ed aiutare a capirlo

Vi invitiamo questa settimana a leggere l’approfondimento su Darwin nella sua casa di Down House per scoprire lo studio di Sir Charles, così tipicamente ottocentesco, con la sua scrivania, la sua ricca libreria e soprattutto con i suoi fogli pieni di parole e di schizzi, pieno di strumenti inequivocabili come lenti e microscopi di ogni tipo…, la sua straordinaria serra, le lunghe passeggiate nel bosco e lo strano modo di misurare la complessità…

Lo trovate qui.
Down House - Casa e giardino di Darwin

Down House - Casa e giardino di Darwin

Down House - Casa e giardino di Darwin

Down House - Casa e giardino di Darwin

Down House - Casa e giardino di Darwin


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sabato 10 gennaio 2015

6 regole per il design scandinavo

In più di un’occasione (già dalla dichiarazione di intenti) abbiamo parlato in questo blog della preferenza di chi scrive per lo stile scandinavo, pur contaminato da elementi di varia natura e origine.
Lo stile scandinavo è fatto di interni candidi, mobili icona, linee pure, ma è anche e soprattutto luce: limpida, immacolata, trasparente, la luce di Vermeer (Vermeer, per dirla come Théofile Thoré, è argento nelle luci, e nelle ombre color Perla…).
Ed è fuor di dubbio che la palette di bianchi per pareti e pavimenti (in parquet sbiancato o resina, talvolta a scacchiera) si sposa al meglio con la mutevole luce degli alti cieli ventosi del nord, anche se l’avanzare di agglomerati urbani a sviluppo verticale che gettano ombre in ambienti sempre più piccoli, ne fa ormai uno stile adatto anche alle nostre latitudini.


Proviamo allora a sintetizzarne le principali regole.

1.I mobili. Per un risultato charmant non possono mai mancare le icone del design, Jacobsen, Hansen, Eames, accostati a pezzi vintage o di recupero scovati nei mercatini.





2.Il living. Non di rado è aperto sulla cucina, un divano confortevole, sedie spaiate, molti cuscini, pelli di animali (agnello, renne), candele, luci giocose, trofei buffi.

3.La cucina. Un must? Il frigorifero retrò e colorato! Per il resto, scaffali aperti e colori neutri, bianco, legno naturale, nero.
4.La camera principale. Può essere arredata con armadi oppure i vestiti, appesi a ganci o appendiabiti, diventano essi stessi “oggetto” decor. Nei piccoli appartamenti la zona notte è spesso parte integrante del living, in armoniosa combinazione con quest’ultimo.
5.Il bagno. Solitamente senza vasca ma non sempre, piastrelle bianche, accessori in legno, dettagli seducenti… Un luogo per l’igiene ma anche per il relax.

6.La palette di colori. Grigio, bianco, nero combinati con legno naturale e oggetti colorati. Il blu è molto presente, il più delle volte in raffinate tonalità chiare.





Fonte: Planet Deco

P.S. a proposito di Vermeer, non trovate che Piccola strada di Delft sia l’immagine più “scandinava” a cui si possa pensare?:-)




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