L’Expo punta i riflettori su Milano ma, per chi da quella stessa città è partito un giorno per scoprire altrove una nuova casa, è un evento come un altro?
Non sappiamo molto di questa scelta. Forse gli occhi di Aldina volevano aprirsi su un campo di grano e non sulle spighe dorate che svettano tra i grattacieli? Forse i prodotti del territorio voleva ammirarli nelle piccole botteghe del centro storico e non in un padiglione-cascina?
Forse ha seguito semplicemente il suo cuore, o la seduzione del Macramè.
Il Macramè, ci ha spiegato, non è un tessuto.
È una tecnica, alla cui base sta la conoscenza di 5 o 6 nodi, su cui può costruirsi un sistema complesso e articolato. Per sua natura non richiede strumenti particolari ma solo un appiglio per poter tirare i fili che devono chiudere il nodo.
L’abbiamo incontrata nella sua bottega, intenta ad annodare con perizia e pazienza i fili della sua creatività: lampade, paralumi, applique, borse, accessori, piccoli tesori della tradizione cordaia.
Uno spazio poetico, un unico materiale come fil rouge, un mestiere antico e non industrializzabile.
Fuori, la pietra corrosa dal tempo di uno dei più bei borghi dell’Umbria...
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