Lo stile scandinavo è fatto di interni candidi, mobili icona, linee pure, ma è anche e soprattutto luce: limpida, immacolata, trasparente, la luce di Vermeer (Vermeer, per dirla come Théofile Thoré, è argento nelle luci, e nelle ombre color Perla…).
Ed è fuor di dubbio che la palette di bianchi per pareti e pavimenti (in parquet sbiancato o resina, talvolta a scacchiera) si sposa al meglio con la mutevole luce degli alti cieli ventosi del nord, anche se l’avanzare di agglomerati urbani a sviluppo verticale che gettano ombre in ambienti sempre più piccoli, ne fa ormai uno stile adatto anche alle nostre latitudini.
Proviamo allora a sintetizzarne le principali regole.
1.I mobili. Per un risultato charmant non possono mai mancare le icone del design, Jacobsen, Hansen, Eames, accostati a pezzi vintage o di recupero scovati nei mercatini.
3.La cucina. Un must? Il frigorifero retrò e colorato! Per il resto, scaffali aperti e colori neutri, bianco, legno naturale, nero.
4.La camera principale. Può essere arredata con armadi oppure i vestiti, appesi a ganci o appendiabiti, diventano essi stessi “oggetto” decor. Nei piccoli appartamenti la zona notte è spesso parte integrante del living, in armoniosa combinazione con quest’ultimo.
5.Il bagno. Solitamente senza vasca ma non sempre, piastrelle bianche, accessori in legno, dettagli seducenti… Un luogo per l’igiene ma anche per il relax.
6.La palette di colori. Grigio, bianco, nero combinati con legno naturale e oggetti colorati. Il blu è molto presente, il più delle volte in raffinate tonalità chiare.
Fonte: Planet Deco
P.S. a proposito di Vermeer, non trovate che Piccola strada di Delft sia l’immagine più “scandinava” a cui si possa pensare?:-)
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