Cito testualmente,
caratteri HTML compresi.
Se
insistete e provate a cercare sul sito Grandi Giardini Italiani supponendo,
a ragione, che i Giardini della Landriana siano annoverati tra questi ultimi, posto che la scheda di presentazione si apra senza che
dobbiate installare un browser supportato
di ultima generazione, trovate anche qui
refusi (per informazioni dettagliate consultate il sito www.landirana.com che si
trasforma in “Landraina” nella pagina degli eventi), informazioni mancanti
(l’area Da Sapere… Servizi, curiosità e
strutture per vivere il giardino contiene solo informazioni per le visite
guidate) o scarne (Ogni anno in aprile e
ottobre i giardini ospitano una mostra nazionale di giardinaggio), link che
non si aprono, nessuna immagine, i consueti simboli dei Social si trovano solo scorrendo
fino in fondo la pagina (e manca Pinterest!!).
E va
bene, possiamo considerare la comunicazione un’area di miglioramento, del resto
non è il Chelsea Flower Show o Jardins Jardin aux Tuileries…
Per chi
volesse partecipare la mostra si tiene ad Ardea (Roma) Via Campo di Carne 51,
dal 10 al 12 ottobre (10-18).
Una
volta arrivati siate tuttavia preparati al fatto che alcuni storici espositori disertano
da qualche anno la Landriana (Barni fortunatamente a questa edizione sembra
esserci). I motivi veri li ignoro e li attribuisco alla mancanza
di spunti, di innovazione, di creatività, di idee capaci di attirare le
eccellenze del settore, il pubblico pagante, i media…
Eventi
di questo genere dovrebbero non solo far incontrare domanda e offerta , ma “coltivare” la bellezza in tutti i suoi
aspetti (natura, ambiente, sostenibilità, tecnologia, ricerca e creatività…).
Dovrebbero aiutarci ad allestire un balcone o un terrazzo ma anche a smettere
di pensare che le radici di un’edera possano minare le fondamenta della nostre
vite o che finiremo stroncati dallo shock anafilattico causato dell’assalto
mortale di insetti nascosti nei fiori a trombetta della Bignonia. Dovrebbero aiutarci
a smettere di avere paura.
In fin
dei conti, è l’unica cosa che conta.
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