Maysoon Zayid soffre
di paralisi cerebrale fin dalla
nascita e nonostante la malattia ha imparato a camminare, ha frequentato la Public
School, ha ottenuto una borsa di studio all'Università Statale dell'Arizona, ha
iniziato a lavorare come comparsa in una soap opera... Oggi è la prima
cabarettista del mondo arabo.
In uno dei suoi più famosi monologhi dice di se “ho 99
problemi e la paralisi cerebrale è solo uno di quelli... Sono palestinese,
musulmana, donna, disabile e vivo nel New Jersey…” J.
Sono diverse le donne straordinarie che ho
scoperto (o riscoperto) ultimamente nei modi in cui oramai si scoprono molte
cose: un blog, un link, un clic di troppo, un viaggio, Facebook, Pinterest, un
libro o un colpo di fortuna. Ognuna di loro mi
ha fornito spunti di riflessione e di approfondimento.
Sono scrittrici, filosofe, giornaliste, blogger,
cabarettiste, eroine della resistenza, donne “qualunque”...
Una è mia madre.
Nel 2012 è entrata in sala operatoria alle 13.30
di un mite mercoledì di primavera per un intervento ordinario, benché non
proprio di routine, per la rimozione di ernie cervicali. Doveva essere tutto
finito per il tè del pomeriggio, è uscita dalla sala operatoria per essere trasferita
in terapia intensiva poco prima di mezzanotte.
Alcune complicazioni avevano reso necessaria una
tracheotomia, una cannula in gola le impediva di parlare, tubi e fili ovunque
la immobilizzavano, si sarebbe nutrita nei giorni successivi solo attraverso un
sondino nel naso, ma appena sveglia dall'anestesia chiese ai medici increduli di aiutarla a
mettersi seduta con le gambe fuori dal letto.
A nulla valsero i dinieghi, le raccomandazioni,
gli inviti alla cautela per il pericolo di movimenti che potevano staccare i collegamenti
dei macchinari. La vidi aggrapparsi al braccio del chirurgo con parole silenti
e definitive finché le permise di sedersi sul letto con le gambe penzoloni. Un
sorriso le illuminò il viso tumefatto e compresi allora che era il suo modo di
dirmi che stava lottando e che non si sarebbe arresa.
Elucubrando in questi giorni sul post di natale,
gli auguri, le foto (ho scaricato alcune immagini splendide di alberi di natale e
tavole allestite che terrò per il prossimo annoJ)
mi sono chiesta se l’ augurio che avevo in testa per l’ anno che verrà non
rischiasse di andare fuori tema.
Anche se così fosse, il mio augurio è precisamente
questo: di non arrendersi alla stanchezza, alla noia, al conformismo, all’ordinario,
alla discriminazione, al pregiudizio, alla violenza, all’infelicità,
all’incertezza, alla sopraffazione, alla prepotenza, alla malattia.
E pazienza se andiamo fuori dal seminatoJ.
Merry Christmas
and Happy New Year!
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