A mia sorella
Il 12 luglio di un anno fa nasceva questo Blog ma mentirei se dovessi dire che sapevo esattamente quello che stavo facendo.
L’idea mi girava in testa da tempo, poi bum! Un’accelerazione come se non ci fosse un domani: nel giro di un paio di settimane erano definiti lo storyboard, il modello, il nome, il concept, la cover, il piano editoriale, i principali contenuti, i profili social. Per cominciare. A tutto il resto, mi sono detta, avrei pensato strada facendo.
La Kasa Imperfetta (imperfetta già dal nome) è un luogo di condivisione e ispirazione. Ospita case (e giardini) che hanno una storia da raccontare.
Per me l’intento era chiaro: provare a raccontare i luoghi (in antitesi ai non luoghi di Marc Augé) e la loro imperfezione, partendo dalle nostre case e allargando lo sguardo alle storie oltre la siepe.
Al di là della siepe il paesaggio è metropolitano, bisogna aguzzare lo sguardo e attraversare i muri di cemento per osservare la linea dell’orizzonte e provare a immaginare un futuro.
Che l’intenzione fosse così chiara anche a quelli che si fossero imbattuti nel blog (o lo facciano tutt’ora) avrei qualche dubbio: il navigante interessato all’“Home ad Garden Inspirations” si potrebbe giustamente chiedere cosa c’entrano i droni, Monet o l’Arazzo di Bayeux.
Viene anche da chiedersi cosa qualifica me, persona qualunque, ad aprire un blog dove si parla di case e di design ma non di arredamento, di giardini ma non di giardinaggio.
L’esperienza nella scrittura tecnica, nell’informatica gestionale, nel marketing aziendale, nella ristrutturazione della mia casa? Fossi stata un agente immobiliare avrei almeno potuto scriverne un libro.
Sull’utilità poi, diciamo la verità, non è che proprio si sentisse la mancanza di un nuovo blog. :-)
E la condivisione? Una che fino a un minuto prima storceva il naso se qualcuno guardava lo smartphone per un tempo maggiore dei pochi minuti che riteneva accettabili, scopre improvvisamente questa parolina magica e allora si, va bene, lei può, cita Mantellini, ammorba con tizio e caio che ha “scoperto” su Pinterest, usa feedly, costruisce la presenza sui social, conta i follower, le condivisioni, i like, gli amici. Chiede giudizi “costruttivi” su quello che scrive, sorride beata se qualcuno dice “la blogger che fa, è dei nostri?” Appunta continuamente ovunque e su qualunque supporto, cartaceo o digitale, spunti per il prossimo post, cura la personal identity, passa ore a fare uno shooting per fotografare la tazzina del caffè. :-)
E dunque?
Dunque questo è precisamente quello che è successo in questi pochi mesi: ho studiato molto ma soprattutto è vero che ho condiviso. Idee, pensieri, progetti, esperienze. Sono entrata a far parte di una “famiglia” speciale, ho visto come scrivono e fanno blogging quelli bravi, quelli che lo fanno da anni, ho compilato grazie a loro l’ennesima lista delle mille piccole cose da migliorare in questo blog.
Ne cito alcuni tra gli approfondimenti, sono punti di riferimento, maestri, muse, li cito senza alcuna pretesa di esaustività e a tutti loro sono riconoscente in questo giorno, perché mi hanno insegnato davvero a guardare oltre la linea dell’orizzonte.
E allora?
Allora eccomi qua. Sono Anna, capita che abbia qualcosa da dire di questo mondo imperfetto e provo a condividerlo. Aiuta me sicuramente, un pochino spero anche voi.
P.S. Dimenticavo: è complicatissimo fotografarmi perché mi muovo continuamente e faccio molte smorfie.
P.P.S. Una menzione speciale va ad Alessandro, che cura molti degli approfondimenti e la maggior parte delle foto ma sopratutto, ha moltissima pazienza :-)
Per approfondimenti:
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