Sono andata per vedere con i miei occhi incuriosita dai premi e dal rendering del Bosco verticale, dall’orto didattico di 4.000 mq con frutteto, dall’opera ambientale di Agnes Denes: un campo di grano di 5 ettari che ha da poco compiuto 100 giorni e si trova ora nella fase della maturazione lattea.
Incuriosita dalla pretesa di primo quartiere SMART d’Italia.
L'acronimo SMART, utilizzato la prima volta nel 1954 da Peter Drucker (“The practice of Management”) indica un obiettivo: Specifico (Specific), Misurabile (Measurable), Raggiungibile (Achievable), Realistico (Realistic) e con una data limite (Time-constrained).
Nel tempo il termine è stato usato (e abusato) in tutti i contesti lavorativi per alludere all'intelligenza e alla capacità di una persona di fare le cose bene e in fretta (seguito solitamente da uno dei due rafforzativi: “empatico” o “multitasking”).
Alcuni utilizzano lo slogan “Smart people per smart cities”. Se ne potrebbe dedurre che “fare le cose bene e in fretta” è quello che ci vuole anche per le città del futuro destinate a diventare sempre più veloci, tecnologiche, interconnesse.
Se ne parla ormai da qualche anno e nel 2011 eravamo più o meno qui (il link è alla TED Conference di Carlo Ratti, direttore del Senseable City Lab del MIT).
Oggi un campo di grano, verde e suggestivo, ci ricorda che alcune realtà hanno i loro tempi di maturazione. Certo è una curiosa contraddizione andare piano proprio nello sviluppo delle Smarter City...
Passeggio nel quartiere.
Il Bosco è vivo e svetta rigoglioso e pimpante dai balconi, c’è uno spazio attrezzato con panchine e le persone chiacchierano, fanno ginnastica, giocano con i bambini, vanno in bicicletta.
Un enorme trattore vigila all’ingresso del parco, cartelli un po’ ovunque spiegano che le nuove tecnologie, mobilità intelligente e comunicazione interattiva, si fondono con gli spazi pubblici, il verde urbano e i progetti sociali per rendere più SMART la vita di tutti i giorni della Community di Porta Nuova.
La community ha un sito (www.pnsc.it), un hashtag (#pnsc), una pagina Facebook.
Guardo la distesa davanti a me, le spighe in maturazione lattea, i piccoli insetti svolazzanti...
“Spero che le mie opere aprano le porte al futuro….Un gesto semplice come far crescere un campo di grano nel cuore di una grande città diventa un appello a risolvere i grandi temi legati alla diseguaglianza sociale…”
Mi ricordo di aver letto che l’irrigazione del Bosco verticale avviene grazie a un sistema di pompe di calore e di sensori e sfrutta l’acqua non potabile già usata per gli impianti di condizionamento, sensori monitorano la crescita, lo stato delle vasche, l’ ancoraggio...
Dalla Cina stanno studiando, pare, come esportarne il modello.
Guardo ancora gli alberi dal basso e considero che non c’è mica niente di male a rivedere la propria prospettiva.
Approfondimenti dai membri di #adotta1blogger:
Per saperne di più:
https://it.wikipedia.org/wiki/Carlo_Ratti
https://it.wikipedia.org/wiki/Città_intelligente
http://www.enea.it/it/produzione-scientifica/EAI/anno-2012/n.-4-5-luglio-ottobre-parte-I/la-roadmap-delle-smart-cities
https://www.unirc.it/documentazione/materiale_didattico/1464_2014_377_20501.pdf
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