venerdì 5 giugno 2015

Appendice... Del blu e di altre storie

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Tra i commenti a questo post la simpatica requisitoria su Facebook di Alessandro Borgogno meritava di essere pubblicata come appendice. 

E dunque, c'era una volta...


Il Blu e il Cattivo


Visto che si cita Disney e anche la temperatura dei colori, mi viene da fare alcune considerazioni sulla scelta di quelli relativi ad alcuni suoi famosi personaggi.

Dato che Walt Disney non lasciava assolutamente nulla al caso (e quando per un minuto di film devi fare migliaia di disegni non puoi lasciare nulla al caso), anche i colori scelti per i personaggi dei film avevano senza dubbio uno studio e una analisi alle spalle.

Stabilito che le associazioni Kandiskjiane colore-strumento e anche colore-emozione erano ben conosciute dallo zio Walt (basta vedere il breve e delizioso brano dedicato alla “colonna sonora” del primo Fantasia), sembra abbastanza costante la scelta di assegnare ai “buoni” le tonalità più fredde e ai “cattivi” quelle più calde.

Se appare ovvio associare il rosso (spesso abbinato al fuoco) al cattivo di turno, meno scontata sembra essere la scelta del blu per i personaggi positivi

Esemplare, ne “la spada nella roccia”, il magnifico ed esilarante “duello di Magia” dove si fronteggiano Mago Merlino (blu) e Maga Magò (Viola, e il fatto che il viola sia più vicino al blu di quanto lo sia il rosso suggerisce l’appartenenza dei due antagonisti allo stesso campo di azione, appunto la magia). 

In tempi più recenti il Genio della lampada di “Aladdin” ha una dominante decisamente blu (e il cattivo Jafar è un trionfo di rosso e nero), e anche ne “Il gobbo di Notre Dame” Esmeralda è spesso vestita di blu (salvo ricoprirsi di toni rossi nelle sue performance più sensuali e provocanti) mentre il cattivissimo (e ambiguo) Frollo incarna le fiamme del peccato ugualmente fra rosso e nero, e qualche tocco di viola. 

Capitan Uncino ha una dominante indiscutibilmente rossa, anche se in quel caso lo fronteggia un Peter Pan inevitabilmente verde (e antipaticissimo, tra l’altro). E’ notorio che in tutte le storie, e Disney non fa eccezione, i buoni sono molto più noiosi dei cattivi, e spesso anche meno simpatici. Ed è probabile che questo sia dovuto almeno in parte anche ai colori più “freddi” che normalmente gli vengono assegnati. 

Qualche eccezione alla dicotomia blu-rosso appena descritta: Crudelia De Mon, straordinaria carnefice di cani dalmata che sfoggiano livree bianche e nere, è anche lei bicolore, e addirittura i suoi capelli sono divisi a metà fra bianco e nero, e la pelliccia è ovviamente in bianco e nero anch’essa. Ma quando la apre in preda all’ira scopre una fodera rosso fiammante! Ursula, la perfida piovra felliniana della Sirenetta, ha tentacoli neri e viola ma una figura blu. Scelta in parte dovuta all’ambientazione sottomarina della storia e ai colori più sgargianti della sirena protagonista, ma forse anche alla figura più ambigua che vuole rappresentare (è indubbiamente la cattiva della storia, ma in alcuni momenti Ariel le si affida ingenuamente, quasi fosse colei che può risolvergli i problemi). 

Ma l’eccezione più interessante la troviamo nel primissimo capolavoro Disney, che si rivela ancora una volta più complesso e anche meno ingenuo e meno semplicistico di lavori anche successivi: Biancaneve e i sette nani. Il film trova nella strega matrigna un personaggio di ineguagliate bellezza e malvagità (in egual misura), rappresentato con predominanze nere ma, attenzione, anche molto blu (e rossa sarà poi la mela avvelenata). E lei, la piccola protagonista, svela una antitetica e simmetrica ambiguità quasi insospettabile nel suo tipico abito che al di sopra della gonna gialla (colore ambiguo per eccellenza) indossa un corpetto che sfoggia una rarissima contemporaneità di blu e di rosso. Cosa ci avranno voluto suggerire gli artisti Disney con questa inquietante convivenza di freddo e caldo? Qualunque ardita ipotesi è legittima. J



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