giovedì 26 marzo 2015

L’Arazzo di Bayeux: le tre cose da sapere


Una storia è qualcosa che ho voglia di ascoltare, o guardare. Qualcosa che mi fa interrompere quello che sto facendo, che sospende il tempo e mi porta da qualche altra parte. 

Luisa Carrada


Questa storia ha inizio in Inghilterra quasi mille anni fa, tra il 1070 e il 1077, ed è una storia che da avvio a molte cose: alla propaganda, al fumetto, al “punto di Bayeux” e alla nascita di un capolavoro.

 

È un Arazzo, un ricamo...


L'Arazzo o Tapisserie de Bayeux non è, propriamente parlando, un arazzo. 
Più esattamente si tratta di un ricamo (lungo 68,38 m e alto 0,5) fatto con lana di otto colori naturali su un telo di lino grezzo, realizzato per ornare la Cattedrale di Bayeux, ricostruita dopo l’ incendio che l’aveva quasi totalmente distrutta, grazie alla generosità di Oddone di Conteville vescovo di Bayeux e conte del Kent, reso immensamente ricco dai favori ricevuti dal fratellastro, Guglielmo il Conquistatore.

L’arazzo è suddiviso in una serie di pannelli che mettono in scena, sotto forma di immagini distinte, gli avvenimenti chiave della conquista normanna dell'Inghilterra: nel 1066 Guglielmo il Conquistatore, duca di Normandia, varca con le sue navi la Manica per prendere possesso del trono, usurpato dal conte Aroldo, lasciatogli in eredità dal re d’Inghilterra Edoardo il Confessore. L’impresa si conclude con la vittoria di Guglielmo nella battaglia di Hastings e segna la nascita del Regno di Inghilterra. 


... o un fumetto?


Con le sue 1515 figure (626 personaggi, 202 tra cavalli e muli, 55 cani, 505 altri animali, 37 edifici, 41 navi e 49 alberi) l’Arazzo di Bayeux è da molti considerato l'antenato del fumetto moderno e come ogni fumetto che si rispetti l’azione si dipana sulla Tappezzeria scena dopo scena, seguendo la “freccia del tempo”, con un senso di lettura “all’occidentale”, da sinistra verso destra. Tali scene, come moderne “vignette”, sono spesso divise l’una dall'altra da elementi grafici costituiti da alberi o da costruzioni architettoniche. La didascalia (altro elemento comune nel fumetto), praticamente continua, accompagna il “lettore” per la quasi totalità dei 70 metri della Tappezzeria, spiegando il significato delle situazioni sottostanti e fornendo i nomi dei personaggi principali. 

Il fumetto di Bayeux, di chiaro intento propagandistico, fu realizzato da mani abili e incessanti, nell'arco di quasi un decennio, per spiegare ai Normanni come e perché Guglielmo era divenuto re d'Inghilterra e giustificarne l'invasione con il suo legittimo diritto al trono.


Veniamo al punto


Tecnicamente sono stati utilizzati due punti di ricamo: un punto disteso, detto punto di Bayeux, ed un punto erba utilizzato per il contorno e i lineamenti dei visi, delle mani, delle gambe e le iscrizioni. 

Oggi c’è ancora chi prova a  tramandare questa tecnica, creando motivi contemporanei ma utilizzando sempre toile di lino, fili di lana, il punto di Bayeux o la dentelle normande (qui e qui i link).

Meriterebbe un approfondimento anche il museo che ospita la Tapisserie ma ne facciamo solo menzione per quei lettori che, partiti da qui, sono giunti alla fine di questo post:-). 

Stay tuned!
Arazzo di Bayeux




Vermeer - La Merlettaia

Vermeer - La Merlettaia - Particolare


Fonti


Foto
Arazzo di Bayeux, particolari
Runner acquistato al "Dentelle Lace Bayeux"

La Merlettaia, Jan Vermeer

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2 commenti:

  1. Bravissima Anna,
    bel post, testo scorrevole, splendide foto.
    Risulta intrigante anche per un maschietto come me, non avvezzo a ricami e ad arazzi...
    Complimenti
    Rosario

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