La
superficie di qualunque "cosa", sia essa un oggetto o un luogo, è
intaccata dal tempo, riposa nel tempo. Viene corrosa, sporcata, impolverata in
ogni istante.
Sono la sua caducità e la sua fragilità che la fanno vivere nel
trascorrere delle ore, dei giorni, degli anni.
Roberto
Peregalli, I luoghi e la polvere
Avete mai pensato a chi influenza veramente le
scelte di arredamento? Gli Interior Designer direte voi, i blogger direte voi,
le riviste di arredamento, i media, Pinterest!
Invece no. È la polvere.
Non mi ero mai soffermata troppo sul problema
finché mia sorella, con cipiglio perentorio dichiarò un giorno: a casa tua ci
sono troppi quadri!
Incerta se tanta indignazione riguardasse una sua
qualche preferenza verso uno stile minimalista-talebano o ne facesse una
questione di gusto espositivo (l’Ultima
cena, ci era sembrata perfetta nel tinello, avevamo anche posizionato un
faretto sul frigo per illuminarla dal basso, forse era la riproduzione di Giuditta e Oloferne a
infastidirla...) provai ad indagare meglio il suo pensiero, certa di trovarvi
prima o poi una profondità che al momento facevo fatica a cogliere.
Poi aggiunse “a casa mia non ci saranno quadri, né
piante, né tappeti… perché fanno polvere”.
La polvere...
Ognuno di noi ha un metodo più o meno
sperimentato e infallibile, spesso tramandato da generazioni di guerriere armate di piumino e
panno elettrostatico, per contrastarne l’invadenza. Tempo fa, in una nota
trasmissione televisiva pomeridiana si è avanzata l’ipotesi che con lo stendino
del bucato in casa si producesse meno polvere e per tutto l’inverno abbiamo steso la biancheria in salotto ma, a onor del vero, senza risultati apprezzabili…
Così, dopo attenta riflessione e svariati
approfondimenti sul tema (provate a cercare su Google “spolverare”…) abbiamo
individuato poche semplici precauzioni che raccomandiamo a chi vuole sconfiggere
per sempre l’odiato nemico:
·
tenete sempre le finestre sigillate in qualunque condizione atmosferica, compresi i mesi estivi, anche se avete casa ad
Arzachena
·
acquistate rigorosamente mobili muniti
di ante e scordatevi lo stile “open” tipo libreria Billi di Ikea
·
se proprio volete distrarvi dal
pensiero di quadri, tappeti o librerie a vista occupatevi del bagno, magari
sostituendo il vecchio lavandino con un enorme tino di cristallo (fatto
fare su misura da un maestro vetraio) con rubinetto a cascata, così alle brutte,
se insieme alla polvere ci finisce dentro un seme di mangrovia l’effetto
giungla è assicurato.
Per me, che le macchie di dentifricio sul vetro
del lavandino disgusterebbero più di qualunque pulviscolo e che alla parola “polvere” associo “azzurro” e
non acari, prevedo di continuare con tappeti, quadri, piante e suppellettili
varie, anche perché, nella suddivisione domestica dei compiti, la voce “spolverare”
non è nella mia lista… ;-)
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