Dribblando già dall’ingresso la faccia di Fabio
Volo accatastata ovunque, mi avvio verso il reparto per ragazzi alla ricerca di
un regalo per una bimba di quattro anni. Non mi capita spesso di acquistare
libri per l’infanzia per cui mi ero un minimo documentata (Una piccola selezione di libri per bambine e bambini contro gli stereotipi. Principesse che vogliono uccidere draghi, extraterrestri asessuati, ovetti curiosi e bambole agognate per pargolanza libera di scegliere) ma più passavo
in rassegna Peppa Pig e principesse varie più mi sembrava di non venirne a capo. Le letture per bambini e bambine che
non degradino nello stereotipo assoluto
non dimorano evidentemente
da Feltrinelli.
Indecisa tra
una solitaria e scombinata Principessa
ribelle e le altre (che ipotizzo “normali”) agghindate con tutù, ghirlande,
ballerine glitterate e diademi su lunghi capelli fluenti, che mi veniva voglia
di ritagliare la faccia di Fabio Volo e attaccarla sugli abiti rosa svolazzanti
in copertina, opto infine per Il bambino
che inventò lo zero. E speriamo bene…
Mentre mi
avvicino al banco informazioni con il resto della mia lista scopro, con un
fremito di repulsione, Simenon sullo stesso scaffale di Bisotti. Ecco, il
cerchio si chiude, si comincia con le Principesse e si finisce con Bisotti. C’è da rimpiangere il Cicciobello nero.
Alla mia richiesta di informazioni, una cortese addetta, senza neanche cercare nel database, commenta che il libro che sto cercando è vecchio. Dice proprio così: ma è vecchio? Avesse detto scaduto sarei stata meno perplessa. Trattengo un rispostaccia ma non garantisco sul linguaggio non verbale. Digita il titolo. Bè, aggiunge, non è troppo vecchio, è uscito nel 2012, ma non ce l’abbiamo, se vuole possiamo ordinarlo.
Il giorno
dopo li ordino senza alcuna difficoltà su Internet, arriveranno in tempo per
aggiungersi ai regali sotto l’albero o all’angolo lettura. The perfect reading
nook, come dicono quelli che ci capiscono, guardate questo di Camilla e lasciatevi ispirare.
Buona
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