mercoledì 24 dicembre 2014

Alle donne che non si arrendono

Ho scoperto Maysoon Zayid grazie a un magnifico post di Annamaria Testa.

Maysoon Zayid soffre di paralisi cerebrale fin dalla nascita e nonostante la malattia ha imparato a camminare, ha frequentato la Public School, ha ottenuto una borsa di studio all'Università Statale dell'Arizona, ha iniziato a lavorare come comparsa in una soap opera... Oggi è la prima cabarettista del mondo arabo.
In uno dei suoi più famosi monologhi dice di se ho 99 problemi e la paralisi cerebrale è solo uno di quelli... Sono palestinese, musulmana, donna, disabile e vivo nel New Jersey…” J.
Sono diverse le donne straordinarie che ho scoperto (o riscoperto) ultimamente nei modi in cui oramai si scoprono molte cose: un blog, un link, un clic di troppo, un viaggio, Facebook, Pinterest, un libro o un colpo di fortuna. Ognuna di loro mi ha fornito spunti di riflessione e di approfondimento.
Sono scrittrici, filosofe, giornaliste, blogger, cabarettiste, eroine della resistenza, donne “qualunque”...
Una è mia madre.
Nel 2012 è entrata in sala operatoria alle 13.30 di un mite mercoledì di primavera per un intervento ordinario, benché non proprio di routine, per la rimozione di ernie cervicali. Doveva essere tutto finito per il tè del pomeriggio, è uscita dalla sala operatoria per essere trasferita in terapia intensiva poco prima di mezzanotte.
Alcune complicazioni avevano reso necessaria una tracheotomia, una cannula in gola le impediva di parlare, tubi e fili ovunque la immobilizzavano, si sarebbe nutrita nei giorni successivi solo attraverso un sondino nel naso, ma appena sveglia dall'anestesia chiese ai medici increduli di aiutarla a mettersi seduta con le gambe fuori dal letto.
A nulla valsero i dinieghi, le raccomandazioni, gli inviti alla cautela per il pericolo di movimenti che potevano staccare i collegamenti dei macchinari. La vidi aggrapparsi al braccio del chirurgo con parole silenti e definitive finché le permise di sedersi sul letto con le gambe penzoloni. Un sorriso le illuminò il viso tumefatto e compresi allora che era il suo modo di dirmi che stava lottando e che non si sarebbe arresa.
Elucubrando in questi giorni sul post di natale, gli auguri, le foto (ho scaricato alcune immagini splendide di alberi di natale e tavole allestite che terrò per il prossimo annoJ) mi sono chiesta se l’ augurio che avevo in testa per l’ anno che verrà non rischiasse di andare fuori tema.
Anche se così fosse, il mio augurio è precisamente questo: di non arrendersi alla stanchezza, alla noia, al conformismo, all’ordinario, alla discriminazione, al pregiudizio, alla violenza, all’infelicità, all’incertezza, alla sopraffazione, alla prepotenza, alla malattia.
E pazienza se andiamo fuori dal seminatoJ.
Budapest - Mercatini di Natale
Merry Christmas and Happy New Year!

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